6a Domenica di Pasqua /C

Amore e regole

Gv 14,23-29

A cura di don Eric Oswald Fanou

Il Vangelo di Giovanni, in particolare il capitolo 14, risuona con un’affermazione centrale e profondamente significativa: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola.” Questa frase, ripetuta più volte, non è solo un monito, ma la chiave per comprendere la natura della relazione tra l’uomo e Dio. Il Vangelo odierno arricchisce ulteriormente questo concetto, rivelando una serie di promesse che scaturiscono da questo amore obbediente: la promessa di una profonda comunione con il Padre, l’invio del Paràclito, lo Spirito Santo, e l’assicurazione del ritorno al Padre, il rilascio del dono prezioso della pace. È evidente, da queste parole, che lo Spirito Santo ha un ruolo cruciale: purifica il nostro amore, rendendolo non solo sincero, ma anche gradito al Signore. In definitiva, ciò che emerge con forza è che, anche l’amore ha bisogno di regole.

La risposta all’amore di Gesù, infatti, non è un’adesione passiva, ma un atto che stabilisce un legame dinamico e vivo. Questo legame domanda lealtà a un patto, a un sentimento che è espresso reciprocamente e scambiato. Quando Gesù parla dell’osservanza della sua parola da parte di chi lo ama, egli sottolinea come questa parola, che è il cuore e il contenuto dell’alleanza stretta con Lui, diventi intrinsecamente la parola stessa di colui che lo ama. In qualsiasi contesto, amare significa sempre e comunque entrare in una comunione che è regolata. Le regole non hanno il potere di comunicare l’amore, non possono infonderlo o crearlo; tuttavia, l’amore ha bisogno delle regole per sopravvivere e prosperare. Non esiste alcuna forma di unione, autentica o duratura, dove si possa agire arbitrariamente, facendo “ciò che si vuole” senza alcun principio guida. Anche le unioni che si definiscono “libere” o le solidarietà, persino quelle che potremmo considerare “cattive” o deviate, necessitano di un minimo di principi per poter sussistere. Quando questi principi fondamentali vengono meno, la pace – anche quella più effimera e relativa, va in frantumi, lasciando spazio al caos e alla disarmonia.

Il nostro amore per Gesù, per quanto profondo e sincero possa essere, non sarà mai, per sua stessa natura, pari all’amore smisurato di Cristo per noi. È proprio per questa intrinseca differenza che il nostro amore ha una necessità costante e impellente di essere purificato in ogni istante. Questa purificazione avviene non per nostro merito o forza, ma per mezzo dello Spirito Santo. È lo Spirito, infatti, che con la sua grazia incessante, consacra ogni offerta della nostra vita, permettendoci di accogliere e vivere pienamente la parola del Signore. Ed è sempre lo Spirito Santo che, nella sua infinita saggezza, ci consente di scoprire ancora oggi la bellezza e la profondità di quella parola, rivelandone significati nuovi e sempre attuali. Per questo, in questo giorno e in ogni giorno, siamo chiamati a invocare spesso lo Spirito Santo, chiedendogli con fiducia di infonderci la forza necessaria per rimanere fedeli e leali all’amore incondizionato di Dio per noi. Buona domenica.