3a Domenica di Pasqua/C

Chiesa e scisma a pezzi

Gv 21,1-19

A cura di Don Eric Oswald Fanou
Nel Vangelo odierno, sei discepoli, insieme a Simone Pietro, decisero di andare a pescare. Dopo una notte di pesca infruttuosa, Gesù apparve loro e chiese di gettare la rete dalla parte destra. Rimasero sorpresi dalla quantità di pesci presi e lo riconobbero. Poi Gesù, dopo tre domande a Pietro sull’amore, gli affidò il proprio gregge. Dall’amore per il Risorto dipende l’esistenza della Chiesa.

I discepoli, dopo aver visto le prime apparizioni del Risorto, cominciano a risorgere dai dolori dei giorni precedenti, anche dalla paura dei nemici di Cristo. Pian piano nasce in loro anche il desiderio di ritornare alle proprie attività, dalle quali Gesù li aveva chiamati. Vogliono riprendere la vita di prima, là dove si era fermata dopo l’incontro con Cristo. Pietro decise di ritornare alla pesca e alcuni discepoli lo seguirono. Per loro, è bello che Gesù sia risorto, è bella la loro speranza di risorgere dai morti, ma il futuro concreto non era più chiaro con l’assenza fisica del Maestro.

Dopo la guarigione da un incubo, da un trauma, il primo atteggiamento, l’istinto umano, porta a rifuggire ciò che ha causato il dolore. I discepoli non sembravano intenzionati a proseguire, almeno insieme, l’opera di Gesù. Pietro dice: “Vado a pescare”, i discepoli di Emmaus se ne andavano, ognuno cominciava a riorganizzare la propria vita. Così Gesù moriva una seconda volta, di una morte più drammatica della prima, in quanto sarebbe svanita la memoria di Lui.

Ancora una volta Gesù viene incontro ai discepoli per ricordare loro il senso della loro chiamata, cioè fare di loro pescatori di uomini. Non proibisce loro di pescare pesci, ma tutto deve essere inserito nel progetto di Cristo di instaurare il regno di Dio, di radunare un gregge per il Padre. Uomini e donne in comunione con Cristo, e dunque in comunione tra di loro: ecco ciò che rende il Risorto ancora vivo nel mondo. Ed è questa la vera Chiesa, mistero di comunione. Lo scisma a pezzi non edifica la Chiesa. Proprio nell’attività di pesca il Risorto riconsegna il suo gregge al pescatore Pietro. Così rende l’uomo non solo cooperatore alla sua missione, ma anche cooperatore alla guida del popolo di Dio con ciò che è e con ciò che ha.

Quando Cristo viene meno nella nostra comunione, non c’è più Chiesa. In questi giorni di attesa per l’elezione di un nuovo successore di Pietro, preghiamo perché sia una persona che ama Cristo e il suo gregge. Che sia una persona libera dai condizionamenti di origine, di cultura, di potere e dei mass media, ma che sia una persona prigioniera dell’amore per Cristo. Buona domenica.