Category Archives: Avvisi San Giorgio di Piano

Dal 26 al 29 Settembre 2025

Sagra di San Luigi Gonzaga

San Giorgio di Piano

Celebrazioni
Spettacoli musicali
Intrattenimento
Stand gastronomici (ristorante, fritti e senza glutine)
Incontri
Mostre
Pesca di beneficenza
Espositori

In allegato

  • Manifesto
  • Libretto della festa con il programma completo

Per tutti gli aggiornamenti in tempo reale, visitate i canali social della parrocchia   FACEBOOK


17a domenica del tempo ordinario /c

La Preghiera: Dialogo e fiducia

Lc 11,1-13

A cura di don Eric Oswald Fanou

L’odierno Vangelo di Luca (11,1-13) ci immerge in un momento intimo e profondo: gli apostoli chiedono a Gesù di insegnare loro a pregare. Non si tratta di una curiosità passeggera, ma di un desiderio autentico di entrare più a fondo nel mistero della relazione con Dio, avendolo visto pregare e riconoscendo in lui una connessione unica con il Padre. Gesù risponde donandoci una gemma preziosa: il Padre Nostro, la preghiera per eccellenza, e poi la parabola dell’amico importuno. Si capisce che la preghiera è dialogo nella continua fiducia.

La richiesta degli apostoli ci ricorda che la preghiera non è un semplice monologo, una lista di richieste da presentare a un Dio lontano. È prima di tutto un dialogo. Un dialogo che nasce dal desiderio di stare con Colui che ci ha creati e ci ama immensamente. È un mettersi in ascolto, un aprire il cuore, un condividere le gioie e le fatiche della nostra vita. Ma è anche e soprattutto un atto di fiducia. Quando preghiamo, noi ci affidiamo completamente a Dio. Riconosciamo la nostra piccolezza e la Sua grandezza, la nostra limitatezza e la Sua onnipotenza. E lo facciamo con la certezza che Egli ascolta, che Egli si prende cura di noi, e che la Sua risposta, anche se non sempre quella che ci aspettiamo, sarà sempre per il nostro vero bene.

La parabola dell’amico importuno, che bussa a mezzanotte con insistenza, sottolinea proprio questo: l’importanza di una preghiera perseverante, fiduciosa, che non si arrende di fronte al silenzio apparente, ma che confida nella bontà di Dio, infinitamente più grande di quella di qualsiasi amico terreno. Se un amico, pur riluttante, cede all’insistenza, quanto più il Padre Celeste esaudirà i suoi figli che lo cercano con cuore sincero!

E qui veniamo al cuore dell’insegnamento di Gesù: chiamare Dio “Padre”. Questa parola non è un titolo formale, è una rivelazione profonda. Chiamare Dio Padre significa riconoscere la nostra figliolanza divina, il nostro legame intimo e indissolubile con Lui. Ma se Dio è Padre di tutti, allora siamo chiamati a riconoscere di essere fratelli e sorelle di tutte le altre creature. Questo include, sì, l’intera famiglia umana, al di là di ogni differenza di etnia, cultura o religione. Siamo tutti figli dello stesso Padre, e questo ci impegna a costruire ponti, a superare divisioni, a vivere la carità e la solidarietà reciproca. E non solo. Questa paternità divina si estende a tutta la creazione. Chiamare Dio Padre ci porta a comprendere che siamo parte di un’unica grande famiglia che comprende anche le creature animali e vegetali, l’intero cosmo. Siamo custodi, non padroni, di questa meravigliosa casa comune. Riconoscere Dio come Padre ci spinge a guardare con rispetto e amore a ogni forma di vita, a prenderci cura del creato che ci è stato affidato, a vivere in armonia con esso, riconoscendo in ogni creatura un riflesso della bontà del nostro Creatore.

La preghiera, dunque, non è un atto isolato, ma un modo di stare nel mondo, una lente attraverso cui guardare la realtà. Pregare è dialogare con Dio, è fidarsi ciecamente di Lui, ed è riconoscere che la nostra famiglia è infinitamente più grande di quanto possiamo immaginare, abbracciando ogni essere vivente. Che la nostra preghiera diventi sempre più autentica, nutrita dalla fiducia e animata da questo profondo senso di fraternità universale.

 Questa condivisione si ferma per motivi di ferie. Riprendiamo in settembre a Dio piacendo. Buona domenica. Buone ferie.

mercoledì 23 aprile 2025

Solennità di San Giorgio martire

patrono della nostra comunità

La nostra parrocchia celebra la solennità del suo patrono con al celebrazione della messa alle ore 9.00, seguita dalla benedizione al paese con le reliquie del Santo dal sagrato della Chiesa.

Giorgio nasce nella Cappadocia verso il 280 da una famiglia cristiana. Trasferitosi in Palestina si arruola nell’esercito di Diocleziano. Quando, nel 303, l’imperatore emana l’editto di persecuzione contro i cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e, davanti allo stesso Diocleziano, strappa il documento e professa la sua fede in Cristo. Per questo subisce terribili torture e alla fine viene decapitato. Sul luogo della sepoltura a Lidda, venne eretta poco dopo una basilica i cui resti sono ancora visibili.
San Giorgio ricorda al mondo un’idea fondamentale: il bene a lungo andare vince sempre sul male. La lotta contro il male è una dimensione sempre presente nella storia umana, ma questa battaglia non si vince da soli: san Giorgio uccide il drago perché è Dio che agisce in lui. Con Cristo il male che non avrà mai più l’ultima parola.
(fonte: https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/04/23/san-giorgio–martire.html)